Enrica Bonaccorti e la caduta: «Capita alle vecchie signore». La bellezza? «L’ho scoperta solo dieci anni fa»- Corriere.it

2022-10-09 01:23:09 By : Ms. Emily Huang

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«La gente mi ama? Perché sa che non racconto balle». La chirurgia estetica non mi tenta affatto, anche perché ho fatto la stupidaggine di ridurre il seno quarant’anni fa

È bastata una foto postata su Instagram del suo volto tumefatto per scatenare in rete (e non solo) un’ondata di affetto da parte del suo pubblico. «Realtà truccata! Non mi ha menato nessuno… Sono caduta di faccia e mi sono sbriciolata la spalla», chiariva subito Enrica Bonaccorti, che ha deciso di accostare all’immagine con i lividi un secondo scatto che la ritrae dopo una seduta di make up sufficiente a mascherare i segni prima di andare in onda come ospite a Pomeriggio Cinque . Gli italiani continuano ad amare la conduttrice che negli Anni 80-90 spopolava con le dirette, da Italia Sera di Raiuno a Non è la Rai sulla nascente Fininvest. Oggi fa l’opinionista e, soprattutto, scrive romanzi; l’ultimo della serie – sempre premiata dai lettori – è intitolato Condominio, addio! Ed è appena uscito per Baldini & Castoldi. Lei non ha dubbi: «Scrivere è la cosa che so fare meglio».

Come si spiega tanto affetto? «Forse perché sanno che per me la verità è la prima cosa, non racconto balle al pubblico».

L’anno scorso era stata vittima di un altro piccolo incidente che le aveva causato la frattura del polso. Non la spaventa di mostrare la sua umana fragilità? Che spiegazione ha dato alla caduta? «Sicuramente è legata all’età perché… le vecchie signore cadono e si rompono – risponde con autoironia —. Poi una mia amica psicologa mi ha detto che non è un caso se mi sono rotta la spalla perché ho tanti pesi sulle spalle. L’affetto del pubblico? È qualcosa che mi avvolge come una carezza calda. Perché ho perso anche il mio compagno da pochi mesi e ho solo mia figlia Verdiana e il mio nipotino Matteo, nipotino anche se ha ormai 18 anni ed è alto uno e 90».

Ma lei si sente una donna fragile o forte? «Una donna fragile che sa essere forte, perché io di necessità faccio virtù. Se le cose si devono fare si fanno. E’ da quando avevo 19 anni che lavoro e ho sempre fatto anche cose che - se ci penso adesso - mi sembrano incredibili. Per quanto lavorassi, per quanto mi spostassi da sola, sono sempre stata molto indipendente, senza circoletti di protezione. E il fatto di avere questa stima, questa dolcezza che mi arriva da tantissime persone (anche senza la frattura della spalla) è una cosa che – un po’ mi vergogno a dirlo perché sembra retorica – mi fa sentire come in una grande grande famiglia che mi vuole bene. Un affetto che ricambio in pieno».

Vedo che lei sui social ha oltre 20 mila follower: ma perché ha sentito il bisogno di mostrarsi anche in questo momento di fragilità? Tanti suoi colleghi amano mostrarsi solo in costume da bagno al mare o in abito da sera… «Ho pensato questo: dato che le persone vedono di solito le mie immagini migliori, mi sembra giusto che sappiano - sempre nell’ottica dell’essere vera - cosa mi è capitato e che faccia mi sono ritrovata dopo essere caduta. Ma poi comunque ho affiancato a questa foto quella fatta dopo che la truccatrice mi aveva sistemato per fare il collegamento in tv. Il confronto mi pareva talmente incredibile che ho voluto condividerlo con tutti. Poi cosa vuole che le dica: con i social ho un rapporto sì e no; all’inizio non volevo neppure cominciare, ma per il lavoro è quasi un obbligo e anche mia figlia aveva insistito… D’altra parte, con tutta la mia insipienza, cerco di postare dei momenti, ma non sono affatto brava; però il rapporto con le persone è quello che più mi interessa di più. Proprio per questo, quello che più mi manca è un programma alla radio, quello che ti consente meglio di interagire con le persone. Alla radio ci si tocca l’anima, ci si riconosce molto di più anche senza vedersi. A me ha sempre dato le più grandi soddisfazioni».

E come vive allora il fatto che a lei, con la sua esperienza, non sia stato recentemente offerto un programma radiofonico, tanto più che oggi straparla un sacco di gente alle prime armi? «Vorrei essere più distaccata e dirle che non m’importa perché ho già avuto tanto e già fatto tanto, ma non è vero. In effetti mi intristisce un po’ il fatto di non avere un rapporto diretto con il pubblico, anche perché con la radio ho raggiunto risultati pazzeschi, ho avuto di più che con la televisione. Ma mi rendo conto che sono un po’ un isolata nel mondo dello spettacolo».

Che mondo è quello dello spettacolo? Chi le è rimasto vicino? E’ difficile portare avanti le amicizie? «Le amicizie? Intanto bisogna averle; perché io non ho mai avuto i gruppi di amici neppure da bambina, forse perché vivevo in una caserma e mio padre colonnello di polizia era sottoposto a trasferimenti. Poi da grande è un po’ continuata così. Insomma, ripeto, questo essere isolata sicuramente mi ha penalizzata».

Ha lasciato «Non è la Rai», nel momento di massimo successo, per amore. Si sente un po’ outsider? «Sicuramente mi sento poco omologata al mondo com’è adesso. E proprio non riesco ad accettare certe cose…».

Che cosa la infastidisce di più nel mondo dell’informazione e dell’intrattenimento? «Sicuramente l’ignoranza e la maleducazione. Credo che il vero dramma di questa epoca sia l’ignoranza accettata, sdoganata e in certi momenti addirittura esaltata. Mentre noi dovremmo dare buoni esempi perché le persone che guardano la televisione introiettano tutto senza neanche rendersene conto e noi abbiamo delle responsabilità. Per me la parola responsabilità è la chiave di tutto per chi parla in pubblico. Essere responsabili di ciò che si dice, offrire informazioni e non opinioni, adoperare bene le parole. E sia ben chiaro che io non mi sento un’intellettuale o chissacché: sono proprio basica, mia madre mi diceva sempre “Quanto sei ignorante Enrica” (perché lei non lo era per niente). Bastava che non sapessi qualcosa e mi dava addosso. Adesso è tutto il contrario. Ora si ride e questo aggettivo - divertente - è il termine più pericoloso in circolazione, perché attraverso il divertente si fa passare tutto quello che non dovrebbe proprio essere comunicato».

Che rapporto ha con la bellezza? «Io ho scoperto di essere stata bella solo dieci anni fa. Adesso mi scrivono cose incredibili: “Ah, per me sei sempre stata la più bella donna d’Italia”. E io mi sentivo l’ultima…».

Forse c’entra la rigidità di mamma… «Sì, lei era molto molto severa».

E oggi che rapporto ha con il suo corpo, si vede bella? «Sono molto stupita, a questa età, di essere ancora dignitosamente visibile».

Una delle poche che non hanno ceduto alla chirurgia estetica. Non è tentata? «Per carità, già ho fatto una stupidaggine 40 anni fa, quando mi sono ridotta il seno perché mi imbarazzava la mia misura. Mentre tutte se lo facevano aumentare, io me lo riducevo. Mi sono pentita anche perché avrei potuto farlo magari più avanti con tecniche migliori».

E oggi che cosa pensa quando si rivede giovane? «Non capisco come mai non mi vedessi bella prima, anche perché oggettivamente ho delle foto che riguardo e dico “Magari essere così...”».

La ruga oggi pesa? «No, per carità. Anche perché avevo un compagno che ogni giorno mi diceva “Quanto sei bella” e non voleva neanche che mi togliessi le macchie dalle mani. Gli piacevano anche quelle».

Questo è vero amore: spera di innamorarsi ancora? «No no, ci mancherebbe, ho già dato. Già fatto. Amo mia figlia, amo la gente, non ho molti amici, ma so che le persone sanno chi sono. Bisogna amare se stessi…».

E lei si ama? «Ci sto arrivando». (ma lo dice dopo averci pensato un po’)

Continua a lavorare anche per questo? «No, però devo dire che sono più consapevole di quello che ho fatto, di chi sono. Mia figlia mi conforta dicendomi che è orgogliosa di me perché non ho mai ceduto ad alcun compromesso. E per me questo vale tutto. Insieme con le cose meravigliose che mi scrivono le persone, che mi rivorrebbero di nuovo in video. E’ un vero conforto».

Ha qualche rimpianto? «Ah, certo: non capisco quelli che affermano “rifarei tutto quello che ho fatto nella vita”. Io cambierei un sacco di cose».

Ne dica una. «Sicuramente quando mi sono allontanata dalla televisione per tre anni, perché ho fatto questa scelta d’amore… E sicuramente mi sono auto-penalizzata moltissimo professionalmente. Mi sono un po’ troppo isolata. Adesso, beh, ho l’alibi che mi sono rotta, in tutti i sensi…»(ride). Com’è Enrica nel privato? «Sono una zingara, vivo nella confusione, non si può aprire un mio armadio senza mettersi a piangere».

Che cosa le manca di più? «Il rapporto con il pubblico, ma anche rompermi la spalla mi ha dimostrato che c’è sempre».

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