Calciatori senza tatuaggi: chi sono? I rischi del farli o toglierli

2022-09-10 16:51:45 By : Ms. janny hou

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Tutti i calciatori si tatuano, almeno la gran parte, qualcuno se ne fa molti, alcuni non hanno più un piccolo spazio di pelle senza un “graffito”. Non fa notizia chi si tatua, al contrario desta scalpore chi ha l’epidermide sgombra dal minimo tatuaggio. Che differenza c’è fra Icardi e Cristiano Ronaldo, a parte il diverso valore tecnico? I tatuaggi. Il centravanti argentino ex-inter ha ogni angolo di corpo ricoperto da scritte, tribali e disegni: sul suo petto, per esempio, spicca un gigantesco leone. Ronaldo sotto questo aspetto è del tutto pulito. Come lui, pochi altri. 

I calciatori senza tatuaggi sono una minoranza: oltre a CR7, spiccano Kylian Mbappé del Psg; Filip Kostic e Dusan Vlaovic della Juve; Giorgio Chiellini ex-Juve ora all’FC Los Angeles; Giacomo “Jack” Bonaventura della Fiorentina; Luka Modric del Real Madrid; Andres Iniesta, il grande centrocampista spagnolo ex Barcellona, oggi in Giappone; Matteo Pessina del Monza e Alessandro Buongiorno del Torino, per citare altri italiani. 

C’è chi non se li fa per una scelta estetica, perché non gradisce “macchiarsi” altri ancora perché temono conseguenze per la propria salute sul lungo periodo. E poi Cristiano Ronaldo: il gran portoghese dribbla i “tattoos” perché è solito donare il sangue e un tatuaggio lo fermerebbe per mesi. Non può rischiare di contrarre e veicolare infezioni. 

Ma i tatuaggi possono avere conseguenze?  "Non a lungo termine, ma a stretto giro - spiega Flavia Guatteo, specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva, chirurgia e medicina estetica laser -.  In genere in soggetti che possono essere allergici ai pigmenti utilizzati, specie quelli colorati o per infezioni dell'epidermide o del derma dovute magari all'utilizzo di strumenti non igienizzati in modo adeguato, cute non disinfettata, ambienti magari non idonei. Sul lungo periodo i tatuaggi non danno in genere alcun problema:  i pigmenti formati da molecole molto grosse, non riescono a penetrare la barriera e quasi sempre tutte le eventuali problematiche sono limitate all'epidermide o al derma".  E se abbiamo voglia di farci un tatuaggio l'indicazione e il consiglio e di rivolgersi a professionisti  seri e certificati che operano  in strutture adeguate, protette, sanificate. 

Un tempo si ricorreva a soluzioni aggressive, come dermoabrasione, crioterapia, asportazione chirurgica. Interventi che potevano lasciare cicatrici visibili e permanenti. Oggi sono disponibili tecnologie molto sofisticate come i laser Q-Switched o quelli a picosecondi, specifici per la rimozione dei tatuaggi. "Il laser produce un’onda elettromagnetica e libera energia che, a contatto con la cute, crea un effetto di fotomeccanica e frammenta il colore. L’eliminazione avviene attraverso i macrofagi, le cellule spazzine del nostro corpo. La rimozione dipende da diversi fattori e può essere faticosa: la sede corporea, il fototipo cutaneo, le dimensioni, il colore e l’età del tatuaggio. I più vecchi, per degradazione del colore e per fisiologico invecchiamento della cute, tendono a sbiadire. Quanto al colore, in genere i tatuaggi monocromatici, in particolare i colori scuri, come il nero e il marrone, sono trattabili. Maggiori difficoltà per il blu e il verde e per tutti i colori chiari.  Lo specialista, se necessario, con un esame istologico provvede a individuare la distribuzione del pigmento nella pelle e la reazione infiammatoria che il tatuaggio ha creato. Poi valuterà l’adeguata lunghezza d’onda del laser da utilizzare".  Niente sole sulla zona trattata per almeno uno o due mesi: chi si allena all’aria aperta deve prevedere l’utilizzo di un solare a schermo totale o indumenti che coprono.

I costi per cancellare un tatuaggio non sono proprio a buon mercato: occorrono diverse sedute in base a grandezza, caratteristiche, policromaticità. Il trattamento non è indolore e bisogna anche considerare la “sindrome da tatuaggio fantasma”: in corrispondenza della rimozione, potrebbe rimanere una sorta di ombra per alcuni anni o per sempre”. 

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