Viaggiare in bicicletta fa dimagrire ma non quanto pensi - Bikeitalia.it

2022-06-18 21:57:00 By : Mr. changfu yan

Viaggiare in bicicletta fa dimagrire? Questa domanda mi è stata posta numerose volte. Non posso negare che una buona parte dei compagni di avventura e delle persone che ho incontrato durante i miei viaggi a piedi o in bici avessero come obiettivo quello di “buttare giù la pancia” o “tornare in forma”, sottoponendosi a uno sforzo fisico continuativo, come quello di un viaggio in bici.

Quante calorie fa bruciare un viaggio in bici? Viaggiare in bicicletta fa dimagrire? Si tratta di un’attività adatta per tornare in forma e perdere peso? Cerchiamo di scoprirlo in questo articolo.

Per cercare di capire se viaggiare in bicicletta fa dimagrire dobbiamo essere consapevoli che la risposta sarà, sempre e comunque: dipende. Non c’è una regola fissa, poiché si parla di fisiologia del corpo umano, una “macchina” estremamente adattabile e che risponde in maniera individuale. Quello che va bene per me non va bene per il mio amico e viceversa.

Partiamo quindi dalle variabili che influenzano il consumo calorico di un viaggio in bici. Le più importanti sono la durata delle pedalate quotidiane, l’intensità dello sforzo, il dislivello accumulato, la temperatura (che influenza la perdita di liquidi corporei), il peso della bicicletta, il nostro stato di forma. Sono davvero moltissime variabili. Cambiandone anche solo una, il risultato dell’equazione può stravolgersi.

Cercando di dare una risposta generalista al dubbio se viaggiare in bici fa dimagrire o meno, cerchiamo di identificare allora il tipo di prestazione che andremo a effettuare. Viaggiare in bici altro non è che un’attività fisica di tipo aerobico, svolta in modo estensivo, con uno sforzo submassimale. In parole tecniche si tratta di uno sforzo ad alto volume e bassa intensità. Raramente e per pochi momenti (quando affrontiamo salite ripide, per esempio), ci staremo sottoponendo a sforzi intensi ma per la maggior parte del tempo il nostro sforzo si concentrerà al di sotto del 60% del nostro massimo consumo d’ossigeno.

Questa zona d’intensità è la zona che comunemente viene chiamata “brucia grassi”, poiché l’apporto energetico principale viene fornito dagli acidi grassi, mobilizzati dal tessuto adiposo (la nostra ciccia, per dirla facile).

Questo ci può portare a pensare che un viaggio in bici sia la metodologia perfetta per tornare in forma e dimagrire. Ciò è vero ma non come pensiamo.

Che da un viaggio in bici si torni dimagriti è una cosa molto probabile (a meno di non fare un errore che vi racconterò dopo) ma il problema è che il dimagrimento non avviene come vorremmo. Il consumo calorico delle pedalate durante un viaggio in bici si può calcolare con 500 kcal/ora. Se pedaliamo 10 ore al giorno bruceremo un’enorme quantità di energia, pari a 5.000 kcal. Aggiungendo il metabolismo basale (che solitamente per un adulto si attesta intorno alle 2.000 kcal), possiamo raggiungere la quota bruciata di 7.000 kcal. Durante il mio viaggio nell’entroterra sardo io e il mio collega Andrea Paradiso avevamo un consumo calorico di 6.500-7.000 kcal al giorno.

È una cifra enorme, al quale il corpo non è abituato e che produce una perdita di peso nell’immediato. Il problema è che un viaggio in bici fa dimagrire ma non come pensiamo, per due grandi motivi.

In prima battuta il dimagrimento non avviene per perdita di grasso corporeo. Nonostante il fatto che lo sforzo sia prettamente nella zona “brucia grassi”, una quota parte di glicogeno muscolare viene comunque utilizzato (ricordate la frase “i grassi bruciano al fuoco dei carboidrati”). Ciò significa che dopo 2-3 ore di pedalata il glicogeno muscolare sarà completamente depleto e il corpo inizierà a sostenersi utilizzando gli amminoacidi, presi direttamente dalle fibre muscolari. Questa situazione, definita catabolismo muscolare, fa sì che la perdita di peso di un viaggio in bici sia determinata in gran parte da una perdita di massa muscolare e da una restante parte di grasso corporeo. Perdiamo peso sì ma la composizione corporea ha un peggioramento. Inoltre la restante parte della perdita di peso è a carico dell’acqua, perché vi è una progressiva disidratazione dell’organismo;

Il secondo aspetto da non sottovalutare è che il nostro corpo è un organismo estremamente adattabile. Nei primi due giorni viene letteralmente preso alla sprovvista dall’attività fisica protratta per così tanto tempo, poi corre ai ripari. Il metabolismo (cioè l’insieme delle reazioni biochimiche che ci tiene vivi) si rallenta, diventa più efficiente e consumiamo sempre meno. Se prima consumavamo 500 kcal/ora, il 4° giorno ne consumeremo 450, il 7° 400 per poi stabilizzare il consumo. In sostanza diventiamo delle vere e proprie macchine da endurance, bruciando sempre meno energia per mantenere il medesimo sforzo.

Se, al termine della nostra avventura, dovessimo pesarci su una bilancia che fornisce anche un’impedenzometria, noteremmo che abbiamo perso peso ma che le percentuali di massa magra e massa grassa sono cambiate in favore di quest’ultima. La cosa non dovrebbe stupirvi: osservate i ciclisti professionisti, sono molto magri ma poco muscolosi.

La mia dieta, quando attraversavo la Sardegna in mtb, era così composta: pasta con sugo di pecora, porceddu arrosto, seadas con miele e ricotta, tonnellate di pane carasau e 2-3 Ichnusa non filtrata da 66 cl. Questo a pranzo e cena. Se ci aggiungiamo una colazione composta da caffè-latte, cereali, 6 fette di pane bianco con marmellata e burro, uovo sodo e uno yogurt, possiamo già capire una cosa.

Un viaggio in bicicletta fa dimagrire ma a volte questo non avviene perché assumiamo più calorie di quelle che consumiamo. Il corpo va in allarme per il quantitativo di calorie bruciate e innalza in modo esponenziale lo stimolo della fame. Ciò ci porta a consumare un’enorme quantità di cibo (che solitamente non assumiamo), bilanciando o annullando gli effetti dimagranti del viaggio stesso.

È il bias cognitivo del “tanto ho bruciato”: siamo convinti di aver consumato chissà quale volumi di energia e così mangiamo in maniera inconsapevole e incontrollata.

Ricordo un compagno olandese che ho incrociato durante il mio primo Cammino di Santiago. Stava affrontando il Cammino con l’obiettivo di tornare in forma e di essere nuovamente attraente per sua moglie, che si lamentava di trovarlo “imbolsito”. Purtroppo il mio compagno si mangiava l’impensabile a pranzo e cena, fermandosi in ogni supermercato a fare sosta con dolci e coca cola. Al termine del Cammino si era pesato e non aveva perso nemmeno un etto.

Un viaggio in bicicletta fa dimagrire se ci comportiamo in modo corretto. Un piccolo vademecum, per chi di voi vorrebbe sfruttare un viaggio in bicicletta per dimagrire e divertirsi, può essere:

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