vivo X80 Pro, lo smartphone che può sostituire una fotocamera? | Fotografi Digitali

2022-10-09 01:22:59 By : Ms. Catherine Wei

“Può uno smartphone sostituire una fotocamera? È questa la domanda che tutti si pongono nel momento in cui si approcciano a un Camera Phone. Si tratta della domanda che ci siamo posti, ancora di più, avendo tra le mani vivo X80 Pro, che si fregia del logo ZEISS sul modulo fotografico. I risultati dei nostri test sono molto interessanti e la risposta è meno scontata di quello che potrebbe sembrare. Ecco la nostra recensione”

Può uno smartphone sostituire una fotocamera? È questa la domanda che tutti si pongono nel momento in cui si approcciano a un Camera Phone. Si tratta della domanda che mi sono posto, ancora di più, avendo tra le mani vivo X80 Pro, che si fregia del logo ZEISS sul modulo fotografico. In questo articolo vogliamo provare a rispondere (anche) a questa domanda.

Se siete ansiosi di sapere la risposta, potete passare direttamente al video:     

Ecco l'indice di questo articolo:

Ma prima rifacciamo un passo indietro. Negli anni le l'evoluzione degli smartphone dal punto di vista fotografico è stata costante, ma essi hanno fatto un netto salto di qualità con l'arrivo dei sensori ad altissima risoluzione basati su schema Quad Bayer e successivi.

In questo tipo di sensori la tipica matrice a 4 tasselli RGBG (Rosso-Verde-Blu-Verde) lascia spazio a una matrice in cui i pixel sono accorpati quattro (o in alcuni casi anche sedici) alla volta. I pixel possono essere letti dal processore come se fossero un unico grosso pixel di quel colore, oppure, attraverso un'operazione di re-mosaicing, come pixel singoli con classica matrice Bayer.

A seconda delle situazioni di scatto il processore decide quale funzione applicare ma, in genere, opta per lo scatto con pixel accorpati, con la possibilità di gestire meglio rumore ed esposizione: in pratica un sensore a 48 megapixel, in modalità normale, fornisce immagini a 12 megapixel. Quando invece serve dettaglio, ad esempio per effettuare un ritaglio per la funzione di zoom digitale, il sensore viene letto 'alla vecchia maniera': in questo modo è possibile avere uno zoom digitale senza perdita di dettaglio.

Questo tipo di sensori, unito all'approccio a più moduli fotografici, ha dato grande flessibilità agli smartphone, che per i compiti più comuni non si devono affidare a ottiche zoom per offrire diverse 'focali'.

In questi anni l'approccio più utilizzato dai produttori è quello di integrare un modulo principale ad elevata risoluzione con sistema Quad Bayer per poterne decantare le caratteristiche nella scheda tecnica, salvo poi dotarsi di sensori 'normali' per gli altri moduli, con il risultato di avere una qualità non omogenea cambiando 'focale' in fase di scatto. Inoltre sensori diversi, con tecnologie diverse, danno per forza risultati diversi: passare da una fotocamera grandangolare a quella normale o tele porta spesso a una modifica nella resa delle foto, in termini di esposizione, gamma dinamica e soprattutto colorimetria. Un'esperienza totalmente diversa da quella che si ha con una fotocamera che (grosse fluttuazioni dell'ottica a parte) non vede una modifica della qualità delle foto cambiando obiettivo o muovendo la ghiera dello zoom.

Qui entra in gioco il vivo Zeiss Imaging Lab, centro di ricerca condiviso tra il marchio cinese e quello tedesco, nato per tirare fuori il meglio dai sensori degli smartphone top di gamma di vivo. Il primo prodotto nato dalla collaborazione è stato vivo X60 Pro, ai suoi tempi un camera phone decisamente convincente, ma è su questo nuovo X80 Pro che i frutti del lavoro comune cominciano a essere ancora più evidenti.

Gli sforzi dei tecnici sino-tedeschi si sono concentrati in alcune direzioni ben precise:

In questa recensione, con l'aiuto del nostro Alberto, ho voluto andare ad analizzare in dettaglio questi punti, oltre che provare a scommettere sul fatto che vivo X80 Pro potesse sostituire la fotocamera 'da vacanza'.

Prima di passare all'analisi delle capacità fotografiche di questo vivo X80 Pro, non possiamo prescindere da alcune considerazioni sul suo operato in veste di telefono.

Rispetto al predecessore X60 Pro (parlando di mercato italiano, sul quale X70 Pro non è stato commercializzato), il nuovo X80 Pro va a giocare su una fascia superiore in termini puri di hardware: siamo passati infatti da un SoC Qualcomm Snapdragon 870 (un'ottima piattaforma, ma non in cima alla lista di quelle disponibili nel catalogo del produttore di chip statunitense) al top di gamma Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1. Inoltre i tecnici vivo hanno optato per un allargamento dello schermo e di conseguenza delle dimensioni totali dello smartphone.

Qui sotto una breve tabella riassuntiva delle differenze:

6,56" AMOLED 1080 x 2376 px FHD+ (397 dpi)

Retro: Modulo ZEISS Vario-Tessar 1.57-3.4/14-125 ASPH. Samsung GNV 50 MP f/1.57 23mm Stabilizzata Sony IMX 598 48 MP f/2.2 14 mm Sony IMX663 12 MP f/1.85 50mm Stabilizzata Gimbal OIS 8 MP f/3.4 125mm

Video 8K/30 p e 4K/60p

Retro: Zeiss Vario-Tessar: 48 MP f/1.48-2.5 PDAF Ultra-wide: 13 MP f/2.2  PDAF 2x: 13 MP f/2.46  PDAF Video 4K Ultra HD @ 60 fps Fronte (Foro): Normale: 32 MP f/2.45

4G / 5G SA/NSA Doppia Sim e Dual Standby Single Pass Wi-Fi 6, Wi-Fi 5, 2.4G/5G, Wi-Fi Display, 2×2 MIMO, MU MIMO NFC Bluetooth 5.2 Sensore Impronte sotto schermo Ultrasonic 3D

4G LTE-A / 5G Wi-Fi 6 (ax) 2.4-5GHz Bluetooth 5.1 NFC Dual SIM Dual Standby (DSDS) Sensore d'impronte sotto-vetro (ottico)

4.700 mAh Ricarica Rapida FlashCharge 80 W Wireless FlashCharge 50 W

Il nuovo vivo X80 Pro ha fatto lo stesso percorso di molti altri top di gamma e si è ingrandito per offrire una superficie più ampia dello schermo. Ha perso però così le caratteristiche di 'tascabilità' di X60 Pro che, anche con custodia protettiva montata, poteva contare su uno spessore davvero ridotto ed entrare in ogni tasca.

Il corpo maggiorato ospita ora un display da 6,78 pollici di diagonale (contro i 6,56 del modello precedente) con un netto aumento della risoluzione, che ora è di 3200×1440 pixel (WQHD+), contro i 2376x1080 pixel FHD+ di X60 Pro. La lista dei miglioramenti è lunga e (comparto fotografico a parte, a cui dedicheremo una sezione ad hoc) vede ad esempio la presenza di una batteria maggiorata (da 4.200 ai 4.700 mAh attuali), ma soprattutto la ricarica rapida FlashCharge a 80 Watt con ricarica rapida wireless a 50 Watt, una bella differenza rispetto ai 30 Watt di X60 Pro. Naturalmente le componenti maggiorate pagano dazio in termini di dimensioni e peso, in particolare quest'ultimo passa da 179 a 219 grammi.

vivo X80 Pro si presenta molto bene già al primo contatto, anzi al primissimo. Il nuovo sensore di impronte digitali a ultrasuoni sotto il display, infatti, lo differenzia dal resto della concorrenza. La più ampia superficie di rilevazione dell'impronta e la differente tecnologia mettono, infatti, a disposizione funzionalità avanzate. Non solo lo sblocco tramite impronta digitale è velocissimo, ma non richiede nemmeno di prendere troppo bene la mira, in quanto l'area di rilevazione è molto ampia. Talmente ampia che può essere divisa in tre parti: una più grande dedicata allo sblocco del terminale e altre due, da posizionare in base alle preferenze dell'utente, per sbloccare il terminale e avviare direttamente un'applicazione tramite scorciatoia.

In questo modo, sfiorando l'area deputata è possibile effettuare l'unlock del terminale e aprire direttamente la fotocamera o Whatsapp. La funzione è decisamente comoda, soprattutto nel caso della fotocamera, permettendo di abbreviare di molto il tempo di apertura e riducendo drasticamente gli scatti persi per scarsa tempestività. Nell'uso quotidiano la funzionalità è talmente comoda che permette anche di risparmiare batteria: invece che lasciare aperta l'app di controllo della fotocamera per evitare i tempi morti, a ogni scatto è possibile spegnere il display, contando sul fatto che il successivo sblocco è immediato e può portare direttamente all'interfaccia di scatto.

L'interfaccia utene Funtouch OS 12, basata su Android 12, vede poche personalizzazioni rispetto all'interfaccia stock di Android. Senza troppi fronzoli l'interfaccia è molto chiara e semplice da usare. Diversi servizi sono basati direttamente sulle app Google, come ad esempio la gestione dei file tramite Files e quella delle immagini tramite Google Photos. Da questo punto di vista, personalmente, preferisco avere un'app dedicata, come un gestore file o galleria, anche se negli ultimi anni i servizi Google sono molto migliorati anche dal punto di vista dell'interfaccia.

La presenza a bordo del processore Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1, abbinato a 12 GB RAM LPDDR5, rende l'interfaccia sempre fluida e priva di impuntamenti.

Una buona qualità del display è fondamentale per scattare buone fotografie: lo sanno bene i produttori di fotocamere mirrorless, che negli anni hanno investito molto sulla qualità dei mirini elettronici e su quella dei monitor, sia per la fase di scatto sia per quella di revisione delle immagini riprese. A questo proposito il pannello AMOLED E5 ad alta risoluzione integrato da vivo X80 Pro rappresenta un ottimo 'mirino' e permette, grazie alla luminosità di picco di poco meno di 1300 candele, di scattare fotografie anche in pieno sole. Sia per lo scatto, sia per la revisione, sono poi benvenuti i controlli sul bilanciamento dei colori, con la possibilità di scegliere fra tre modalità colore e di regolare il punto di bianco. Tra esse già la modalità standard offre delle buone prestazioni in termini di riproduzione dei colori, ma è soprattutto passando al profilo professionale che si ottengono i migliori risultati. Questa modalità si accorda allo spazio colore richiesto in base ai contenuti ed è molto precisa sia in ambito SDR con copertura perfetta dello spazio sRGB, sia passando al DCI-P3 nei contenuti HDR, con una copertura che sfiora il 98%.

Molto buono il comportamento del bilanciamento del bianco lungo la scala di grigi, con una progressione lineare. Agendo sullo slider del punto di bianco è possibile ottenere una riproduzione molto precisa nella modalità standard andando leggermente verso le tonalità più calde, mentre nella modalità professionale il punto di bianco è già sufficientemente corretto senza dover effettuare modifiche. La massima precisione è ottenibile con una veloce calibrazione agendo sullo slider della temperatura colore.

Profilo Standard con regolazione temperatura colore

La conferma arriva dalla misura dei campioni colori del Color Checker, con un DeltaE che di media si attesta sotto il valore di 2, ampiamente sotto lo scostamento percepibile a occhio nudo.

Siamo di fronte a un pannello a 120 Hz, gestibile dallo smartphone in modo dinamico, che offre un'esperienza decisamente appagante anche nell'utilizzo videoludico e per godersi film e serie TV anche in mobilità. Da questo punto di vista emerge in modo decisamente positivo anche l'audio, con altoparlanti stereo molto potenti.

Il comparto fotografico targato ZEISS di vivo X80 Pro mette a disposizione un set di strumenti molto completo e punta da un lato a offrire diverse modalità di scatto automatiche per semplificare la vita agli utenti e dall'altro a permettere ai fotografi più esperti di divertirsi in modalità manuale. In generale possiamo dire che l'obiettivo della collaborazione tra vivo e ZEISS, ossia quello di uniformare il comportamento dei diversi moduli fotocamera, è riuscito. Forse non pienamente, visto che rimane qualche remora sulla fotocamera a maggiore focale (e minore risoluzione), quella che offre lo zoom 5x.

Dobbiamo però dire che i due moduli a maggiore risoluzione, quello standard da 50 megapixel e quello grandangolare da 48 megapixel, che di fatto sono quelli più utilizzati per gran parte degli scatti, denotano un comportamento eccellente. La modalità Hi-Res da 50 Mpixel restituisce un livello di dettaglio molto alto: 2971 LW/PH secondo il software di analisi, pienamente confermati dall'analisi visiva (estinzione delle linee convergenti oltre le 2800 LW/PH). Ancora più alti i risultati della modalità 48 Mpixel grandangolare. Il software riporta 3226 LW/PH, anche in questo caso confermati dall'analisi visiva. Non si vedono artefatti fino a circa 3000 LW/PH. Si tratta di risultati degni delle mirrorless full frame di ultima generazione, che pongono quindi vivo X80 Pro nell'olimpo degli 'apparecchi fotografici'.

Quando si lavora a 12 megapixel, sfruttando nel caso dei due sensori a maggiore risoluzione l'accorpamento dei pixel adiacenti della matrice Quad-Bayer, il punteggio assegnato dal software alla focale standard scende nell'intorno delle 1500 LW/PH, anche se visivamente si sarebbe portati ad assegnare qualcosa in più – l'estinzione delle linee convergenti si ha, in tutti i formati, per 1800 LW/PH circa. Nella modalità Pro, disponibile solo per il modulo principale, è possibile attivare anche lo scatto RAW e sRAW, quest'ultimo interessante in quanto un file RAW creato dalla fusione di più immagini per avere la gamma dinamica di uno scatto HDR e la flessibilità del RAW.

In sintesi: almeno 1500 LW/PH reali, che non sono per niente male per un oggetto che ci si può portare sempre in tasca. Poi è questione di sfumature: il RAW piace meno, e andrebbe elaborato per acquisire un po' di nitidezza, l'sRAW è già "giusto" e più contrastato e probabilmente è la base migliore per chi vuole effettuare la post produzione dei propri scatti. Sarebbe stato interessante poter avere a disposizione la modalità Pro anche per gli scatti con la fotocamera grandangolare.

Sempre a 12 megapixel, ma in modalità Tele (50mm equivalenti), sono buoni i risultati a 2X (circa 1800 LW/PH, quindi un po' più della focale standard). A 5x invece c'è un tracollo. Il software assegna 545 LW/PH, visivamente forse arriverei a 600, ma è molto evidente che il dettaglio è basso. In modalità Wide (14mm equivalenti) la resa è quella della modalità Tele 2x, circa 1800 LW/PH. 

Il punto più interessante è certamente l'analisi della modalità di scatto ZEISS Natural Color. Di default lo smartphone scatta con il profilo vivo Vivid Color, ottimizzato per la resa dei 'colori della memoria', concetto che abbiamo approfondito nell'articolo "Dietro le quinte della 'scienza colore' sviluppata in partnership da vivo e Zeiss". In sintesi il nostro cervello tende a ricordare le immagini con le tonalità di verde e blu più vivaci e, affinché una foto ricordo ci sembri rispondente all'immagine che abbiamo memorizzato nella nostra mente al momento dello scatto, lo smartphone sovrasatura queste due componenti. È la tecnica utilizzata nella maggior parte degli smartphone, ma vivo X80 Pro mette a disposizione anche la modalità di gestione dei colori ZEISS Natural Color, che invece punta a ridurre al minimo l'errore cromatico, con immagini più fedeli alla realtà. Il profilo colore naturale è attivabile scattando in modalità 'Photo' su tutte le fotocamere e nella modalità 'Pro'.

Il suo funzionamento è confermato dalle nostre misure strumentali. Lavorando in JPEG a 12 megapixel anche il profilo normale vivido mostra errori non drammatici, dovuti in buona parte alla saturazione elevata tipica dei cellulari (126%). Errore dC 94 medio appena sotto i 5 punti, che è la soglia di visibilità. Errore dC 94 massimo intorno ai 12 punti. Attivando la modalità Zeiss si nota un miglioramento evidente. La saturazione si riduce a un ottimale 107% e, di conseguenza, anche gli errori cromatici si riducono. Errore dC 94 medio = 3,6 circa, errore dC 94 massimo intorno agli 8 punti. Ottimo risultato anche in confronto a una fotocamera semiprofessionale. I due profili colore sono applicati al JPEG, mentre di base il RAW resta lo stesso in entrambi i casi, con una saturazione quasi perfetta, molto vicina al 100%, con errori al minimo assoluto per questo modello: dC94 medio = 3,4 circa, dC 94 massimo = 6,8.

Come abbiamo visto nel nostro approfondimento "Il 'Gemello Digitale' e le simulazione delle ottiche ZEISS: ecco come sono stati implementati su vivo X80 Pro" la presenza a bordo del nuovo processore d'immagine vivo V1+ su X80 Pro che si affianca all'ISP del SoC Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1, permette a vivo grande controllo su tutto ciò che riguarda la fotocamera. Il processore è fondamentale per la gestione colore di cui abbiamo parlato nei paragrafi precedenti, ma è un tassello insostituibile anche per una delle caratteristiche più interessanti della fotocamera di vivo X80 Pro: le simulazioni degli obiettivi classici Distagon, Planar, Sonnar e - naturalmente - il Biotar già presente sul modello precedente. Queste simulazioni sono state messe a punto sfruttando il gemello digitale delle vecchie ottiche ZEISS e ricreando il look&feel tipico di alcuni obiettivo storici del produttore tedesco.

Se quella Biotar è facile da percepire a occhio, con il suo Swirl Bokeh, lo sfocato che crea un effetto vortice con i punti luce fuori fuoco, per le altre le differenze sono un po' più fini.  L'effetto mima la resa dell'ottica 'Bokeh Monster' ZEISS Contax Biotar 1.5/75, in cui l'effetto vortice è più pronunciato rispetto al più 'corto' 58mm F2 con cui avevamo messo a confronto vivo X60 Pro.

ZEISS Distagon style bokeh è ispirato invece all'ottica ZEISS Contax 2.0/28 T*, nota in gergo tra gli appassionati con l'appellativo di ‘Hollywood Distagon’ per la sua resa simile a quella delle ottiche anamorfiche, per l'elevata nitidezza nel punto di messa a fuoco e per lo sfocato caratterizzato dai punti luce esagonali (dalla forma del diaframma utilizzato nell'ottica).

ZEISS Planar style bokeh trova ispirazione nel mitico ZEISS Planar 2.8/80 con il suo sfocato molto classico. L'effetto di simulazione ricalca anche l'aberrazione sferica che caratterizzava l'ottica, assieme al coma e all'effetto di sfocato rotante, che rende il bokeh molto particolare.

ZEISS Sonnar style bokeh prende spunto dal teleobiettivo luminoso ZEISS Sonnar T* 180mm f2.8 e di esso va soprattutto a riproporre lo sfocato cremoso.

Tra le opzioni targate ZEISS nell'app della fotocamera troviamo poi la modalità Cinematic dedicata alle riprese video. Essa mima il comportamento delle ottiche anamorfiche cinematografiche, con tanto di sfocato con punti luce ovali e flare a linee orizzontali. È utilizzabile però solo nel formato di registrazione Full HD 1080 a 24p, mentre - lo ricordiamo - il telefono può spingersi fino ai formati 4K 60p e 8K 30p.

Come abbiamo visto, il comparto fotografico di vivo X80 Pro è certamente di rilievo e offre grande libertà nella scelta della 'focale' da utilizzare. Generalmente le fotocamere standard e grandangolare coprono la maggior parte delle esigenze in ambito paesaggistico, mentre la fotocamera 'normale' da 50mm è la scelta più usuale per i ritratti e le foto alle persone. vivo X80 Pro non fa quindi rimpiangere in molte delle situazioni una fotocamera compatta o una mirrorless con montato il classico obiettivo zoom standard. Anzi, in molte situazioni, grazie allo sblocco rapido che permette di aprire direttamente la fotocamera, permette di cogliere l'attimo in modo più veloce rispetto a una macchina fotografica, con il vantaggio di non avere peso 'al collo', ma al massimo un paio d'etti in tasca.

Il modulo tele, come abbiamo visto, è quello che regge meno il confronto con la qualità di una macchina fotografica, ma d'altra parte non tutti si portano un 125mm al collo. Resta quindi un'opzione in più rispetto alle classiche focali di una mirrorless con zoom standard per cui ci si può accontentare di una qualità inferiore. La chiave del confronto sta proprio qui in realtà, un telefono è da confrontare con il classico kit fotografico dell'utente medio, che nei peggiore dei casi è una vecchia compatta e nel migliore è spesso una mirrorless (o una reflex) con l'ottica standard o al massimo con un tuttofare. Confrontare lo smartphone con una fotocamera equipaggiata da un parco ottiche molto ricco sarebbe fuorviante. Resta il fatto che rispetto a una fotocamera con dotazione standard, lo smartphone permette di spingersi molto in là sia alla focale grandangolare, sia a quella tele.

Per un confronto, a distanza di qualche anno, mi sono divertito a rifare con vivo X80 Pro alcune delle foto della campagna alsaziana fatte ai tempi della prova di Fujifilm X-T20 e di tutta la serie delle ottiche fisse Fujinon XF F2, un benchmark non da poco. Qui sotto vi propongo la galleria degli scatti dell'estate francese con vivo X80 Pro e quella che ha accompagnato gli articoli 'Muovi i piedi, non la mano. La potenza didattica degli obiettivi fissi' e 'Fujifilm: alla prova dei fatti tutte le ottiche Fujinon XF F2': spulciando tra le foto potete fare i vostri confronti.

Per gli appassionati, a livello di divertimento, sicuramente l'esperienza è molto diversa. Il gioco sulla ghiera dei diaframmi in fase di scatto per la regolazione della profondità di campo non c'è, anche se sullo smartphone è possibile giocarci dopo lo scatto in fase di post produzione. Sono divertimenti diversi. con la macchina fotografica più al momento dello scatto, con il telefono maggiormente nella seconda fase e soprattutto in quella della condivisione immediata. La macchina fotografica probabilmente porta a essere più riflessivi in fase di scatto, lo smartphone permette invece di essere molto più immediati.

Al momento attuale, per molte delle volte in cui scatto fotografie, uno smartphone come vivo X80 Pro può sostituire una macchina fotografica.

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